Vai al contenuto

Via Po: preservare il passato per guardare al futuro

I binari di via Po hanno ormai 40 anni e sono a fine vita utile. Il completo rifacimento della più importante via storica di Torino, la seicentesca via Po, è quindi un’𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞, i cui risultati dureranno idealmente per altrettanti 30-40 anni. Non si tratta quindi di un’operazione ordinaria, ma straordinaria per dimensioni e impatti, ed è vitale che avvenga guardando al futuro, e in coerenza con gli obiettivi e gli impegni assunti dalla Città in materia di resilienza climatica.

Torino, grazie al lavoro di questa amministrazione, è infatti fra le 100 città selezionate dalla Commissione Europea per raggiungere l’impatto climatico zero entro il 2030 e diventare luogo di sperimentazione e innovazione per le altre città. Questo ci impegna a realizzare una 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐮𝐫𝐛𝐚𝐧𝐚 𝐢𝐧 𝐮𝐧’𝐨𝐭𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐧𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐦𝐢𝐭𝐢𝐠𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐚𝐝𝐚𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐥𝐢𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨.

L’attuale progetto prevede, oltre al rifacimento dei sottoservizi e dei binari, anche la 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐨𝐬𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐢𝐞𝐭𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝐚𝐬𝐟𝐚𝐥𝐭𝐨 nella parte centrale della via. Siamo contrari a questa ipotesi progettuale di pavimentazione: va nella direzione opposta rispetto alle linee guida internazionali sull’adattamento al cambiamento climatico in ambito urbano, che raccomandano l’adozione di ‘𝙘𝙤𝙤𝙡 𝙢𝙖𝙩𝙚𝙧𝙞𝙖𝙡𝙨’, pavimentazioni in materiali con maggiore capacità di riflettere le radiazioni solari, e di soluzioni attente ai servizi ecosistemici, che consentano a esempio l’infiltrazione dell’acqua.

L’asfalto scuro è il materiale che più contribuisce ad accentuare l’𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐨 ‘𝐢𝐬𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞’ nei mesi estivi, data anche la mancanza di verde nel centro città, oltre a necessitare di manutenzioni molto più frequenti. Per questo 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐯𝐚𝐥𝐮𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐦𝐚𝐭𝐞𝐫𝐢𝐚𝐥𝐢 per la pavimentazione della via, tenendo in maggiore considerazione gli obiettivi di resilienza climatica.

𝐕𝐢𝐚 𝐏𝐨 𝐡𝐚 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐫𝐢𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨: è congestionata dal traffico, ristretta dal parcheggio auto su entrambi i lati della carreggiata, fortemente affetta da inquinamento acustico e dell’aria.

Proprio via Po, inoltre, presenta alcune delle criticità più profonde del sistema di 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐞: forte domanda, banchine di fermata corte, mancanza di corsie protette e riservate, bus che si incolonnano alle fermate rallentando le linee tram principali. Una via interrotta da numerosi semafori, dove la concorrenza di trasporto pubblico (su rotaia e su gomma) e veicoli privati causa forti rallentamenti che da tempo impongono il 𝐫𝐢𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨 su questo tratto.

Per noi, via Po meriterebbe un progetto ambizioso di 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞, con una destinazione esclusiva a trasporto pubblico, accesso residenti e mobilità leggera. Molte città stanno percorrendo questa strada, come per esempio Bologna dove a breve inizieranno i lavori di 𝐭𝐫𝐚𝐦-𝐩𝐞𝐝𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 della centralissima via Indipendenza: trasporto pubblico su ferro e pedoni, per ridurre al minimo l’inquinamento e aumentare l’attrattività commerciale della via.

Le stesse esperienze di Torino in questa direzione hanno mostrato di migliorare la qualità di vita nei quartieri interessati, promuovendo lo sviluppo economico locale e creando nuovi luoghi di incontro, socializzazione e attrazione turistica.

Insieme alla completa pedonalizzazione di via Roma, voluta dall’assessora Chiara Foglietta e che condividiamo appieno, quello di una nuova via Po con una pavimentazione che riduca l’isola di calore e ne rispetti il carattere storico, e percorsa agilmente da tram, taxi, pedoni e biciclette, rappresenterebbe un enorme passo avanti nella 𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐮𝐫𝐛𝐚𝐧𝐚 del centro cittadino.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *