In seguito alla condanna di Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul democraticamente eletto nel 2019 e ora condannato a due anni e sette mesi di carcere, la capogruppo di Sinistra Ecologista Alice Ravinale ha depositato un atto in Consiglio Comunale che impegna il Sindaco a manifestare la massima solidarietà della Città di Torino al sindaco di Istanbul e chiede al Governo italiano di sollecitare con urgenza il Governo turco affinché in Turchia sia garantito il rispetto dei diritti umani, della libertà di espressione, della libertà politica e cessi la repressione del dissenso in atto.
L’accusa rivolta a Imamoglu, esponente del principale partito dell’opposizione, il Partito repubblicano del popolo (Chp), è di aver insultato, chiamandoli “folli”, alti funzionari pubblici durante le elezioni del 2019; elezioni che lo videro vincitore, ben due volte nello stesso anno, contro l’Akp, il partito del presidente Recep Tayyip Erdogan. La sentenza, arrivata il 14 dicembre 2022, inoltre, esclude Imamoglu dalla politica per la durata della condanna, escludendolo di fatto delle elezioni presidenziali e parlamentari nazionali del giugno 2023 in cui il sindaco sarebbe stato uno dei probabili candidati.
“In Turchia, a seguito del tentativo fallito di golpe della notte tra il 15 e 16 luglio 2016, decine di migliaia di cittadini e cittadine – tra cui amministratori, giudici, procuratori, giornalisti, docenti, studenti e attivisti dei diritti umani – sono stati e continuano a essere oggetto di attacchi, licenziamenti, indagini, procedimenti giudiziari e condanne”, spiega Alice Ravinale, capogruppo di Sinistra Ecologista.
“A Torino risiede una comunità turca composta da studenti, lavoratori, richiedenti asilo e rifugiati che guarda con preoccupazione gli sviluppi della situazione politica in Turchia in vista delle elezioni presidenziali del 2023”, spiega la consigliera rossoverde. “Crediamo che dalla Città debba arrivare, al sindaco Imamoglu e alla comunità turca che abita a Torino, tutta la solidarietà possibile e la massima disponibilità a interloquire con il Governo italiano affinché si richieda al Governo turco di rispettare i diritti umani. Ricordiamo che Torino, dal 2019, è la prima città rifugio in Italia per i difensori dei diritti umani in pericolo. Non possiamo quindi tirarci indietro quando si parla di diritti negati e privazione delle libertà individuali”, conclude Ravinale.