๐๐ง๐๐จ๐ซ๐ ๐ช๐ฎ๐๐ฅ๐๐ก๐ ๐ซ๐ข๐๐ฅ๐๐ฌ๐ฌ๐ข๐จ๐ง๐ ๐ฌ๐ฎ๐ฅ๐ฅ’๐จ๐๐๐ฎ๐ฉ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐๐ฅ๐ฅ’๐๐ข๐ง๐ฌ๐ญ๐๐ข๐ง.
La scorsa settimana studentesse e studenti hanno occupato un plesso del liceo Einstein di Torino, per esprimere il loro dissenso rispetto alle dichiarazioni d’intenti del Ministro ๐๐๐ฅ๐๐ข๐ญ๐๐ซ๐. Una risposta piรน che naturale a chi nel 2023 vede nella “๐ฆ๐๐ซ๐ข๐ญ๐จ๐๐ซ๐๐ณ๐ข๐”, nell’efficienza economica e addirittura nell’umiliazione i valori cardine del sistema scolastico italiano.
Nel disegno del ministro, la socialitร e la crescita collettiva sono soppiantate dalla competizione e dall’eccellenza a ogni costo. E la lenta acquisizione di conoscenze viene sostituita dalla fabbricazione di presunte “competenze lavorative”.
Per fortuna c’รจ chi dice no, come le studentesse e gli studenti dell’Einstein. Al tempo stesso, perรฒ, non รจ mancato chi pur di soffiare sul fuoco ha voluto mettere i “buoni” che vogliono andare a scuola contro i “cattivi” che lo impediscono.
Interroghiamoci invece sulla ๐ฉ๐๐ฌ๐ฌ๐ข๐ฏ๐ข๐ญร che abita le nostre scuole oggi, sul fatto che ragazze e ragazzi non sentono di essere protagonistษ del futuro che dovrebbero poter scrivere.
Il momento dell’occupazione di una scuola, piuttosto che essere criminalizzato come giร era avvenuto lo scorso anno a seguito delle proteste per le morti in alternanza scuola-lavoro, dovrebbe essere visto come un ๐๐ญ๐ญ๐จ ๐๐ข ๐ฉ๐๐ซ๐ญ๐๐๐ข๐ฉ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐๐ฆ๐จ๐๐ซ๐๐ญ๐ข๐๐, portato avanti da una fascia di popolazione che non puรฒ ancora votare, ma che ha tutto il diritto di far sentire la propria voce.
Studentesse e studenti che si assumono la ๐ซ๐๐ฌ๐ฉ๐จ๐ง๐ฌ๐๐๐ข๐ฅ๐ข๐ญร ๐๐ข ๐ฆ๐๐ญ๐ญ๐๐ซ๐ ๐ข๐ง ๐๐ข๐ฌ๐๐ฎ๐ฌ๐ฌ๐ข๐จ๐ง๐ ๐ฎ๐ง ๐ฌ๐ข๐ฌ๐ญ๐๐ฆ๐ ๐ฌ๐๐จ๐ฅ๐๐ฌ๐ญ๐ข๐๐จ ๐ฌ๐๐ฆ๐ฉ๐ซ๐ ๐ฉ๐ขรน ๐๐๐ซ๐๐ง๐ญ๐ sono esempio virtuoso di cittadinษ che non sono dispostษ a subire passivamente politiche che impatteranno negativamente sul loro futuro.
La possibilitร che ragazze e ragazzi rischino di ๐ฌ๐ฎ๐๐ข๐ซ๐ ๐๐จ๐ง๐ฌ๐๐ ๐ฎ๐๐ง๐ณ๐ disciplinari o, peggio, penali per le loro azioni, mi preoccupa: la sola risposta, se necessaria, deve risiedere nel dialogo studentษ e docenti, che hanno tutti gli strumenti per trovare una sintesi comune.
Il ๐ฉ๐ซ๐จ๐ญ๐๐ ๐จ๐ง๐ข๐ฌ๐ฆ๐จ ๐ฌ๐ญ๐ฎ๐๐๐ง๐ญ๐๐ฌ๐๐จ e la sperimentazione didattica, cosรฌ come le esperienze che rafforzano le occasioni di confronto tra studentษ sulla propria condizione, tanto a scuola quanto nella societร che abitano l’Einstein ormai da anni, sono il punto di partenza per costruire insieme un’idea di scuola diversa, un’idea di scuola piรน giusta.
Sara Diena