“Le denunce “preventive” nei confronti delle persone che oggi, in Corso Inghilterra, stavano per mettere in atto un’azione dimostrativa, simbolica e nonviolenta nei confronti di Intesa Sanpaolo contro gli investimenti in petrolio, gas e carbone da parte della banca sono molto gravi”, affermano Marco Grimaldi, deputato torinese di Alleanza Verdi-Sinistra e Alice Ravinale e Sara Diena, consigliere comunali di Sinistra Ecologista a Torino.
“Crediamo che sia in atto da tempo una pericolosa criminalizzazione del dissenso, che avevamo già denunciato quest’estate, quando la Questura aveva deciso di spiccare nei confronti di attiviste e attivisti di Extinction Rebellion denunce e fogli di via, poi quasi tutti ritirati, per il fatto di essersi incatenati ad un balcone della Regione o anche solo di aver assistito a tale azione”, affermano le consigliere.
“Le vicende di oggi riconfermano che nella città di Torino c’è un problema di gestione del dissenso. A distanza di mesi, ci ritroviamo ad assistere a una scena ancora peggiore, in quanto le denunce sono arrivate a proteste non ancora avviate, in maniera preventiva. Le attiviste e gli attivisti sono infatti stati prelevati dai bar e perquisiti intorno alla zona dove si sarebbe svolta l’azione, in seguito al riconoscimento di alcuni volti presenti nelle piazze durante le manifestazioni per il clima dei mesi scorsi. Sulla base di quali elementi una persona può essere denunciata per un’azione nonviolenta che non ha ancora compiuto? La vicenda è allarmante e per questo nelle prossime ore depositerò un’interrogazione per richiedere maggiori spiegazioni dei fatti al Ministero”, dichiara Grimaldi.
“Fatto ancora più sconcertante – aggiunge Ravinale – è che tra i capi d’accusa, per sette persone su tredici denunciate, rientri anche l’art.18, ovvero il possesso d’armi, riconducibile alla presenza di tre estintori. Tutto ciò contro Extinction Rebellion, che fonda la sua azione sulla base del principio della disobbedienza civile nonviolenta”.
“L’attivismo climatico fa paura perché pone di fronte a una realtà che continuiamo a non voler guardare in faccia. A chi dice che è stato sventato un nuovo blitz ambientalista, noi rispondiamo che è stato invece sventato il diritto costituzionalmente garantito della libertà di espressione del dissenso. Per questo motivo, esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà alle attiviste e agli attivisti di Extinction Rebellion. Continueremo a scendere nelle piazze insieme a loro e a tutte le realtà che non rimangono inerti nei confronti della crisi climatica e delle conseguenze economico-sociali che questa porterà – anzi, sta già portando – con sé”, conclude la consigliera Sara Diena.