L’assessore regionale Marrone è ossessionato dai movimenti lgbtqia+.
Ancora una volta oggi ha attaccato il Coordinamento Torino Pride, tentando di delegittimarne le rivendicazioni, col pretesto della mancata richiesta di patrocinio alla Regione per la manifestazione del Torino Pride 2023.
L’Assessore insinua che i diritti vadano riconosciuti solo se portano consenso. Noi sappiamo che i diritti si riconoscono perché è giusto e crediamo che chi ricopre ruoli politici così importanti dovrebbe utilizzare il proprio potere per rendere la società più inclusiva e giusta per tutte e tutti, non per mettere artificiosamente le persone le une contro le altre.
Marrone e il suo partito discriminano apertamente e violentemente le persone e le famiglie #lgbtqia da sempre, i casi degli ultimi giorni sui patrocini negati dalle giunte di centrodestra ai pride del Lazio e della Lombardia sono solo l’ultimo esempio di omo-bi-lesbo-transfobia istituzionale. Cosa si aspettava di diverso l’Assessore?
Noi stiamo dalla parte delle associazioni che animano il Torino Pride. Siamo dalla parte dei diritti delle persone e delle famiglie lgbtqia+: dal riconoscimento alla nascita di entrambi i genitori dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, al matrimonio egualitario, passando per le adozioni aperte a ogni famiglia e alle persone single e per l’approvazione di una legge contro le discriminazioni e le violenze di stampo omo-lesbo-bi-transfobico.
Sabato 17 scenderemo in piazza anche noi perché condividiamo anche gli altri punti del documento politico del #TorinoPride presentato oggi, come la richiesta di maggiori tutele a favore delle persone migranti, la rivendicazione di politiche serie di contrasto alla crisi climatica e l’approvazione di politiche efficaci per contrastare la violenza di genere e la misoginia.
Il pride di Torino sarà come ogni anno una grande manifestazione di orgoglio, visibilità e lotta, la Regione Piemonte se ne faccia una ragione.