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Chi soffre di più gli effetti nocivi dell’inquinamento è chi contribuisce in misura minore al problema

Le persone, nelle città di tutta Europa, così come a Torino, stanno affrontando contemporaneamente pesanti criticità: tra queste vi sono l’𝐚𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐢𝐦𝐩𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐪𝐮𝐢𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐭𝐦𝐨𝐬𝐟𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐟𝐮𝐨𝐫𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐞𝐦𝐞𝐫𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐥𝐢𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚.

Queste problematiche colpiscono duramente tutte e tutti, ma è evidente che i gruppi più vulnerabili siano i soggetti più a rischio: famiglie a basso reddito, persone con disabilità, coloro che vivono nelle periferie e in luoghi scarsamente collegati. È dimostrato che, paradossalmente, 𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐨𝐟𝐟𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐢ù 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐧𝐨𝐜𝐢𝐯𝐢 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐪𝐮𝐢𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐭𝐫𝐚𝐟𝐟𝐢𝐜𝐨 è 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐡𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐢𝐧 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐚 𝐦𝐢𝐧𝐨𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚.

Questo tema è alla base del rapporto 𝘞𝘪𝘯-𝘞𝘪𝘯: 5 𝘧𝘢𝘴𝘵 𝘢𝘯𝘥 𝘧𝘢𝘪𝘳 𝘴𝘰𝘭𝘶𝘵𝘪𝘰𝘯𝘴 𝘧𝘰𝘳 𝘤𝘭𝘦𝘢𝘯𝘪𝘯𝘨 𝘶𝘱 𝘶𝘳𝘣𝘢𝘯 𝘵𝘳𝘢𝘯𝘴𝘱𝘰𝘳𝘵 della campagna Clean Cities, una coalizione europea di oltre 70 ONG, associazioni ambientaliste, movimenti di base e organizzazioni della società civile che ha come obiettivo una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030, che pone il suo focus sulla discriminazione che le ricadute ambientali hanno sulle persone maggiormente emarginate.

Sulla base di questo presupposto, la Campagna incoraggia le amministrazioni a fare politiche sul trasporto urbano particolarmente attente ai bisogni di questi gruppi. Troppo spesso, infatti, le soluzioni proposte per affrontare la crisi climatica e ambientale prevedono azioni, come il rinnovo del parco auto con mezzi nuovi ed elettrici o la ristrutturazione degli edifici, che sono appannaggio della fascia più abbiente della popolazione, escludendo di fatto chi già è più danneggiato.

Un approccio attento alle esigenze di tutti e tutte deve tenere conto di tre criteri: 𝐥𝐚 𝐫𝐚𝐩𝐢𝐝𝐢𝐭à 𝐜𝐨𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐥𝐞 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐢𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨, 𝐥𝐚 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐞𝐪𝐮𝐢𝐭à 𝐧𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐠𝐫𝐮𝐩𝐩𝐢 𝐯𝐮𝐥𝐧𝐞𝐫𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐞 𝐢𝐥 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢/𝐛𝐞𝐧𝐞𝐟𝐢𝐜𝐢. Il rapporto propone una serie di soluzioni per gli amministratori locali, pensate per trovare un equilibrio tra i benefici complessivi per la salute derivanti dalle politiche per la mobilità sostenibile e gli impatti a breve termine dei cambiamenti introdotti.

Le quattro soluzioni suggerite sono:

1️⃣ Schemi di rottamazione (per incentivare a rottamare i mezzi più vecchi e inquinanti senza necessariamente sostituirli con nuovi mezzi).

2️⃣ Riduzione del costo di acquisto delle biciclette.

3️⃣ Trasporto pubblico più accessibile, attraverso politiche di tariffazione legate al reddito.

4️⃣ Centri di mobilità sostenibile nelle periferie.

Queste politiche hanno una doppia ricaduta: ridurre le emissioni inquinanti dovute al traffico automobilistico e liberare le persone dalla dipendenza dall’automobile per accedere ai servizi essenziali.

Come Sinistra Ecologista Torino abbiamo ben chiaro che giustizia climatica e giustizia sociale sono indissolubili e che la giusta transizione ecologica è la sfida più urgente e più complessa del nostro tempo: lavoreremo anche a partire dal rapporto di Clean Cities per far sì che Torino sia una città migliore per tutte e tutti.

Alice Ravinale – Capogruppo in Comune e co-portavoce di Sinistra Ecologista Torino

Giuseppe Piras – Coordinatore di II Commissione (Mobilità e Lavori Pubblici) in Circoscrizione 7 – Città di Torino

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