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Approvata la mozione per rafforzare i consultori e dare piena realizzazione alla 194

Sono passati 44 anni dall’entrata in vigore della legge 194, ma nuovamente siamo chiamatə a difendere il diritto delle donne alla propria autodeterminazione, sotto attacco da parte della destra piemontese.

Ieri il Consiglio Comunale ha approvato la mozione di Nadia Conticelli e Alice Ravinale che impegna la città a dare piena realizzazione alla legge 194 mediante il rafforzamento dei consultori e che denuncia una volta ancora la decisione della Regione di finanziare il fondo “Vita Nascente”.
Scrive la capogruppo di Sinistra Ecologista Alice Ravinale:

“La libertà di scelta delle donne non si tutela con poche migliaia di euro una tantum, ma assicurando le prestazioni sanitarie, compresa l’IVG che ancora oggi è ostacolata dalle troppe obiezioni di coscienza. Si tutela con 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗶 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲 e con la realizzazione di una società che implementi davvero le 𝗽𝗮𝗿𝗶 𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀, a partire dal mondo del lavoro: e invece, nell’Italia del 2021 il 42,6% delle donne con figli non lavora, una donna su tre è costretta ad un part time involontario e soltanto 1/10 dei contratti a tempo indeterminato attivati nel primo semestre del 2021 è stato a favore di donne (i dati sono tratti dal report “Le equilibriste – la maternità in Italia 2022” di Save the Children).
I 400.000 Euro che la Regione Piemonte, su iniziativa dell’assessore Marrone, ha destinato “alle prime 100 donne che decidono di non abortire”, per il tramite delle associazioni provita, sono uno schiaffo alla legge 194 e penosa 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗮𝗴𝗮𝗻𝗱𝗮.

Non solo: 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, perché violano il principio di uguaglianza sostanziale prevedendo un “bonus” per un numero limitato di soggetti, e senza tenere in considerazione le 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 della persona beneficiaria e sono in contrasto con la stessa legge 194, che prevede che il supporto delle associazioni ai consultori possa essere soltanto volontario. Per questo con il nostro atto 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗚𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗶𝗺𝗽𝘂𝗴𝗻𝗶 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗽𝗶𝗲𝗺𝗼𝗻𝘁𝗲𝘀𝗲 𝗶𝗻𝗻𝗮𝗻𝘇𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗼𝗿𝘁𝗲 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲.

Grazie a Più di 194 voci, a CGIL Torino e alle molte persone che ieri erano presenti in Consiglio Comunale, così come alla circoscrizione 5 e alla circoscrizione 6 in questi due mesi di mobilitazione contro gli attacchi ai diritti delle donne”.

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